La sacrestia di San Giuseppe rappresenta il punto di incontro tra parrocchiani e chiesa con tanti servizi che spesso vengono scordati.
Orario Sacrestia
Domenica | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
Lunedì | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
Martedì | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
Mercoled’ | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
Giovedì | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
Venerdì | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
Sabato | 9:00 – 12:00 | 16:00 – 19:30 |
La sacrestia dispone di una linea telefonica passante con il numero 051.9917775 con i frati che si rendono disponibili alle nostre timide richieste e pazienti nelle spiegazioni (purtroppo il 14 agosto 2021 ci ha lasciati fr.Marcellino che da solo seguiva 7 giorni su 7 la sacrestia).
Il sacramento della Riconciliazione – Confessione
La Penitenza (o Riconciliazione, o, in maniera meno propria, Confessione) è il Sacramento con il quale il battezzato caduto nel peccato e pentito si avvicina a Cristo attraverso il suo ministro, confessa il suo peccato e riceve il perdono di Dio. [1]
Tramite la sacrestia, punto di incontro tra parrocchiani e chiesa, durante l’orario di apertura è sempre disponibile un frate per il sacramento della Riconciliazione ovvero per la Confessione.
Del sacramento della Confessione a lungo parla il quotidiano Avvenire e riportiamo alcuni collegamenti interessanti:
03 marzo 2021 – Videomessaggio in spagnolo sottotitolato in italiano di Papa Francesco sulla Riconciliazione: “con la confessione passiamo dalla miseria alla misericordia”
26 gennaio 2021 – Tv2000 dedica una intervista a Flavio Insinnia sul sacramento della Confessione, intervista ripresa e commentata anche dal quotidiano Avvenire (link)
10 dicembre 2020 – Avvenire “La confessione è necessaria, lettera ai sacerdoti (ma anche a tutti noi)”
Clicca sull’immagine a fianco per leggere l’articolo.
11 gennaio 2017 – Avvenire “Confessione, ecco cosa non fare”
Clicca sull’immagine a fianco per leggere l’articolo.
Benedizione delle case
In questo periodo in cui ancora si sente l’eco della pandemia, i nostri fr.Ivano e fr.Romano insieme hanno provveduto a dare ai parrocchiani due possibilità:
La benedizione alle case secondo la modalità ordinaria
Chi desiderasse, anche in questo tempo di eco di pandemia e con le dovute e note prescrizioni e raccomandazioni, ricevere la benedizione per la propria famiglia, può farne esplicita richiesta al parroco fr.Romano per fissare un appuntamento:
romanomantovi@gmail.com
340.930.74.56
Distribuzione dell’acqua benedetta
E’ possibile ritirare la bottiglietta d’acqua benedetta e l’invocazione della benedizione per poter noi stessi fare la benedizione alla nostra casa utilizzando la preghiera che verrà consegnata con la bottiglietta d’acqua benedetta o ciccando sulla immagine sotto riportata:
Le bottigliette sono disponibili presso la sacrestia, il punto di incontro tra parrocchiani e chiesa, il cui numero di telefono passante è: 051.99.17.775
Sante Messe con intenzioni
Messe per i defunti
I fedeli sono invitati a offrire suffragi per i propri defunti:
- elemosine,
- opere di penitenza,
- gesti di carità,
- ma soprattutto la celebrazione della santa Messa nella quale Gesù stesso fa Sue le nostre preghiere in suffragio dei nostri cari e le presenta a Dio Padre.
Sant’Agostino riferisce che sua madre, Santa Monica, prima di morire, aveva raccomandato a lui e al fratello: “Seppellirete questo mio corpo dove volete, senza darvi pena. Questo solo vi chiedo: che vi ricordiate di me all’altare di Dio, dovunque vi troverete” (Confessioni 9,11,27)
Far celebrare sante Messe in suffragio dei propri defunti, oltre a essere espressione di affettuosa gratitudine verso i propri cari, rappresenta per loro un grande vantaggio, perché li aiuta nella purificazione del loro spirito da ogni residua macchia di peccato per poter entrare quanto prima e pienamente nella luce e nella pace di Dio.
Messe per intenzioni particolari
Si possono far celebrare Messe anche secondo una «intenzione particolare»:
- per un avvenimento gioioso o triste della vita,
- per ringraziamento,
- a vantaggio di un malato,
- a favore di una persona in difficoltà,
- per chiedere una grazia,
- a favore di tutta l’umanità/Chiesa,
- per un anniversario di matrimonio o di altro evento,
- a vantaggio le missioni,
- per i poveri,
- per qualsiasi intenzione personale.
Offerte per le Messe
È consuetudine antica nella Chiesa che i sacerdoti ricevano un’offerta per il loro servizio all’altare, in particolare per la celebrazione di Sante Messe secondo l’intenzione dei fedeli. Se nel passato l’offerta era in doni in natura, ai nostri giorni è stata sostituita da un’offerta in denaro, meglio rispondente a contribuire al loro sostentamento.
Tuttavia deve essere ben chiaro che l’offerta non “compra” la Messa e che l’eventuale intenzione particolare non esaurisce il sacrificio di Cristo che è sempre celebrato per tutti i vivi e per tutti i defunti. Nessuno può quindi affermare: “Questa messa è mia, perché l’ho pagata io”.
Per evitare ogni abuso, la Chiesa ha stabilito anche l’entità dell’offerta: oggi 10 euro («offerta sinodale»), anche se rimane facoltà dei singoli fedeli di offrire un’offerta maggiore o minore per quei fedeli che, in considerazione della loro situazione economica, non sono in grado di dare l’offerta o possono darla solo in parte: proprio perché non ci sia alcun rischio di ‘commercio’, la Messa viene comunque celebrata a prescindere dall’offerta che verrà corrisposta.
Benedizione agli animali domestici
Sant’Antonio Abate viene festeggiato il 17 gennaio, giorno della sua morte, e viene considerato il santo protettore degli animali domestici.
Per il giorno di Sant’Antonio Abate è possibile portare nel sagrato della chiesa i propri animali da compagnia per la tradizionale benedizione.
Ricordiamo che nell’anno della pandemia, gli animali domestici oltre ad aver affiancato l’uomo nelle attività agricole, hanno fatto compagnia a tante persone costrette a casa per via del covid.
Dal Martirologio
Memoria di sant’Antonio, abate, che, rimasto orfano, facendo suoi i precetti evangelici distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto, dove intraprese la vita ascetica; si adoperò pure per fortificare la Chiesa, sostenendo i confessori della fede durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, e appoggiò sant’Atanasio nella lotta contro gli ariani. Tanti furono i suoi discepoli da essere chiamato padre dei monaci. [tratto da Chiesa Cattolica Italiana]
Bibliografia
[1] Cathopedia